Storia della Lana: come si ricava e come si lavora

“Fila la lana, fila i tuoi giorni…” cantava De André in un suo bellissimo brano, e di certo non solo lui si è occupato di questo tessuto nella tradizione italiana. Vi siete mai chiesti quale è la storia della lana?

La lana è un materiale molto popolare che da sempre fa parte dell’industria tessile. In questo articolo affronteremo brevemente la sua storia, come si ricava e come si lavora.

Storia della lana: come si ricava e come si lavora

Secondo alcuni studi, la lana è utilizzata fin dal 3000 a.C., in Mesopotamia, ma la sua produzione su scala industriale risale al XVII Secolo a.C.

La lana si ricava dal vello di alcuni ovini come pecore e capre ma in parte anche da altri animali, come camelidi, lo yak e l’antilope tibetana.

La fibra della lana si ottiene mediante il filato (vedremo più avanti la lavorazione della lana) della materia prima proveniente da questi animali, è pertanto una fibra tessile naturale.

La lana lungo il corso della Storia

Anche nell’Antica Grecia l’importanza della lana era predominante, fin dall’età del ferro la materia tessile più diffusa.

All’epoca romana si deve l’introduzione delle cesoie per rimuovere la lana dagli animali, senza le barbare tecniche antiche di strapparla direttamente dal corpo dell’animale, mentre è con il Medioevo che la lana vede il suo più fiorente periodo di diffusione.

Attraverso i secoli la lana si impone come merce di scambio in tutta Europa, protagonisti Inghilterra ma anche Italia, diviene presto, nel XIII materia tessile di produzione industriale su vasta scala.

Nell’Ottocento invece, si deve alla Spagna l’incrocio e selezione di bestiame che portò alla nascita della specie pecora merino, da qui la famosa lana.

Aspetto e proprietà della lana

 La fibra della lana è composta da squame chiamate cuticole e da un corpo centrale chiamato canale midollare. Ha solitamente una colorazione gialla, ambrata, variazioni di tinte avorio, finanche tinte più marroni o nere.

E’ una fibra molto morbida, elastica, igroscopica, antistatica e coibentante termica, quindi presenta molte caratteristiche di versatilità e il suo impiego è molteplice. Inoltre si tinge con molta facilità e si usa sovente mescolata ad altri tipi di tessuto, per ricavare vari tipi di indumenti. 

Come si lavora

Per ottenere il filato del materiale originale della lana, da impiegare poi per i tessuti, si affrontano vari passaggi, oggi perlopiù meccanici e industriali, che sono i seguenti:

  • Tosatura: Ovviamente si parte dalla tosatura della lana. Con grandi cesoie o appositi rasoi si tosano gli animali e si ottiene la lana grezza.
  • Purificazione: il vello separato dall’animale viene sottoposto a dei processi che eliminano le impurità vegetali e i residui di varia natura, che normalmente si trovano nel pelo. Si esegue tramite battitura e carbonizzazione.
  • Lavaggio : la lana viene aperta e poi lavata accuratamente con saponi alcalini fino ad eliminare tutte le impurità, successivamente viene essiccata e lubrificata.
  • Cardatura: prima la lana viene battuta, poi viene districata in modo da rendere i filamenti paralleli e permettere le successive operazioni di filatura degli “stoppini”.
  • Pettinatura: gli stoppini ottenuti dalla cardatura vengono poi divisi in gruppi di sei e otto. Vengono pettinati per rendere più dritte le fibre e agevolare la successiva filatura.
  • Filatura: attraverso la filatrice, vengono stirati e allungati gli stoppini che poi vengono avvolti su se stessi formando i fusi.

 Dopo tutte queste operazioni la lana è pronta per essere impiegate nell’industria tessile, dove viene utilizzata prevalentemente per produrre vestiario, coperte, tessuti, e imbottiture (cuscini e materassi).

La Cooperativa Filo&Fibra recupera e lavora la lana per creare prodotti di alta qualità, artigianali e unici.

Ma perché la cooperativa si interessa della lana? Perché oggi la  lana è considerata un rifiuto speciale? leggi qui.

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